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lunedì 9 maggio 2011

SOPERTO DOV' E NASCOSTO IL TESORO DI MUSSOLINI Aperti i dossier a Washington. Banche elvetiche sotto processo: restituiscano 20 miliardi di dollari


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E pensare che io ero rimasto alla "paccottiglia " sgamata a Dongo e poi oggetto di spartizione tra la nascente Repubblica,i partigiani delle Brigate Garibaldi e il partito Comunista di allora...insomma se a qualcuno la fucilazione del Duce suscita qualche attorcigliamento delle budella questa notizia dovrebbe in un qualche modo rimetere le cose a posto,ci guadagna la salute insomma ! 



Spuntano conti segreti di Mussolini: " Creati dopo le leggi razziali "

IL CASO . Aperti i dossier a Washington. Banche elvetiche sotto processo: restituiscano 20 miliardi di dollari

IL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK . Il direttore esecutivo del "World Jewish Congress" Elan Steinberg e' sobbalzato, alcuni giorni fa, quando si e' visto recapitare sua scrivania il cosiddetto "dossier italiano", proveniente dagli scaffali "top secret" dei National Archives di Washington. Aperti di recente su richiesta dello stesso Wjc e della "Senate Banking Committee" che stanno investigando sulla sorte dell'  immenso tesoro rubato dai nazisti agli ebrei, ma anche ai non ebrei e alle banche centrali dei Paesi occupati durante la Seconda guerra mondiale e ancora nascosti nelle banche svizzere e di altri Paesi neutrali. La sostanza dei due rapporti segreti, numero 16827 e 14 10,195, inviati all' ufficiale del Dipartimento di Stato Herbert J. Cummings dalle ambasciate americane di Buenos Aires e Berna (rispettivamente nel dicembre ' 44 e febbraio ' 46, nell' ambito del cosiddetto "Project Safehaven", attraverso cui i servizi segreti Usa cercarono gia' di rintracciare e recuperare quei capitali) aggiunge un tassello esplosivo al gia' complesso puzzle inaugurato il mese scorso dal rapporto del Foreign Office inglese sui milioni di dollari depositati dai nazisti nelle banche elvetiche. E questo proprio mentre l' Unione delle Banche Svizzere e la Swiss Bank Corporation annunciano di voler opporre "strenua resistenza" contro un ricorso, presentato davanti a un tribunale di New York, che mira a recuperare addiritura 20 miliardi di dollari, 30 mila miliardi di lire: un' azione legale, la prima in assoluto di questo genere, e' stata infatti avviata presso una corte di Brooklyn da Gizella Weisshaus, una sopravvissuta dell' Olocausto, che ha fatto causa in nome di tutte le vittime del nazismo che avevano depositato le proprie ricchezze nelle banche svizzere. E che adesso ne vuole la restituzione. Ora si scopre pure che i criminali tedeschi non furono gli unici a esportare all' estero i miliardi estorti durante la guerra. A tener loro compagnia sarebbero stati i gerarchi fascisti. A partire addirittura da Benito Mussolini, che all' indomani delle leggi razziali, nel settembre ' 38, si sarebbe affrettato a depositare quattrini e gioielli di dubbia provenienza in un suo conto segreto in Svizzera. Per non parlare poi di Galeazzo Ciano e Roberto Magugliani, direttore dell' "Ala Littoria" (le linee aeree del fascio), che nascosero milioni di pesos nelle banche argentine. Un terzo documento . numero B.2205 redatto dall' "Oss" (la Cia d' allora) di Berna in data 25 marzo ' 45 . rivela inoltre come i nazisti si servirono per anni degli alleati fascisti come "corrieri" per trasferire in Svizzera, via Italia, 45 milioni di dollari in gioielli rubati agli ebrei tedeschi destinati ai campi di sterminio. L' impatto di queste ultime scoperte, secondo gli esperti, e' enorme. "Tre settimane fa, abbiamo suscitato un gran clamore col ritrovamento del conto segreto di Hitler in Svizzera . spiega Steinberg ., adesso ci risiamo con quello che ha l' aria d' essere il tesoro di Mussolini". Il "Wjc" rifiuta l'  ipotesi che si possa essere trattato di capitali di famiglia o accumulati nel corso degli anni dal dittatore e dai suoi gerarchi attraverso legittime attivita' . "Se cosi' fosse, che motivo avevano di far sparire quei soldi in segreto gia' prima dell' inizio ufficiale della guerra? . afferma Steinberg .. Se si fosse trattato di fondi "legittimi", Mussolini e Ciano non l' avrebbero nascosti in Svizzera o in Argentina". Trovare il nesso preciso tra quei miliardi e le fortune, con tanto di nomi e cognomi, di tante famiglie ebree e non ebree italiane e' uno dei compiti dell' e' quipe del Dipartimento di Stato guidata dallo storico Bill Slaney che, venerdi' scorso, ha iniziato a studiare i dossier "top secret" degli archivi americani. Il risultato, assicura il portavoce del Dipartimento Nicholas Burns, verra' reso noto entro dicembre. Anche se i colpi di scena continuano a piovere. Tra le novita' piu' "pesanti" del "dossier Mussolini", ad esempio, c' e' gia' quella che ad aiutare il dittatore italiano a nascondere i capitali fu l' avvocato L.F. Meyer, presidente dell' allora "Partito liberale" di governo ed ex capo della Camera Bassa del Parlamento federale elvetico. "Meyer venne usato come facciata da Castiglioni, banchiere viennese e consigliere personale di Mussolini . si legge nel documento 14 10,195 ., il motivo di questa copertura era nascondere investimenti di soldi appartenenti a Mussolini, Ciano e allo stesso Castiglioni". L' entita' precisa e la sorte di quei maxiconti e' adesso all' esame della commissione internazionale presieduta da Paul Volcker, ex chairman dell' U.S. Federal Reserve Board. Tra i misteri irrisolti c' e' anche quello della fortuna dei Ciano. "Una fonte affidabile dell' ambasciata Usa ci informa che Edda Mussolini Ciano vorrebbe recarsi in Argentina per riscuotere i beni del suo defunto marito . rivela il dossier del 22 dicembre ' 44 ., beni oggi in possesso di Victor Valdani, direttore del quotidiano fascista di Buenos Aires "Il Mattino d' Italia". Ma quel viaggio potrebbe anche non essere mai avvenuto.





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Thoma Mann, La montagna incantata, 1924

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