Se leggete bene il resoconto che ne dà lei stessa qualche perplessità sorge naturale...subito dopo ovvio,lo dice una leghista,ecche cavolo,la purissima verità,distillata direttamente dal Po ! Infatti lo dice lei stessa: " con gli immigrati nessun problema " e ci mancherebbe altro che la riconoscessero pure loro ! Poi siccome i bresciani la riconoscono...e si sà " chi semina vento raccoglie tempesta..." ecco che sorge il problema e lei leghista pura e dura non puo privarsi della replica democratica sia pure rabbiosa più del consueto tono da bar sport e li...qualcuno (per la verità più di uno) s'incazza e le fà venire una paura di quelle che ai napoletani verrebbe voglia di giocarsela al lotto !
Papale papale gli viene una cacarella che d'un botto le fà capire 1° che la sua vocazione al martirio padano in salsa "Porchezio" è sfumata e in secondo luogo come la pensano la maggioranza degli italiani quando si trovano faccia a faccia con dei razzisti xenofobi di quella taglia .
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Aurora Lussana (foto presa da Facebook) |
BRESCIA – Aurora Lussana, direttrice di Telepadania, è stata aggredita e picchiata tra il 22 e 23 giugno a Brescia da un’italiana che, probabilmente, si trovava in piazza della Loggia per appoggiare gli immigrati che protestano per ottenere il permesso di soggiorno.
A riferirlo è la stessa Lussana, che racconta che cosa è successo: ”Ero andata a Brescia con la mia collega Camilla Vanaria, che è bresciana, siamo andate a cena in centro con una nostra cara amica, Eva Lorenzoni”.
“Per me – specifica la Lussana – non era una serata di lavoro. Mentre eravamo a cena nel centro storico, ci è arrivato un sms che annunciava una protesta clamorosa. Siamo andate a vedere”.
Arrivate in piazza della Loggia, prosegue, “c’era molta gente e ci siamo messe a guardare che cosa succedeva. Con gli immigrati – sottolinea – non abbiamo avuto alcun problema, la situazione era tranquillissima. Mentre ero al telefono col mio moroso, arriva una ragazza con un gonnellone, che mi chiede per chi lavoro e che cosa ci faccio qui”.
“Allungo la mano – continua la direttrice – e dico che sono di Telepadania. Lei non mi stringe la mano e dice che Telepadania non può stare in quella piazza, che è una provocazione. Mi invita ad andarmene e si allontana insultandomi. Gli insulti ci stanno, sono abituata”.
“Il tempo di rialzare la testa – continua la Lussana – e arriva un gruppo di italiani tra i 35 e i 40 anni, bresciani. Si avvicinano alle mie amiche, che sembrano due bambine, e gliene dicono di ogni. Tiro fuori il mio iPhone per riprendere la scena. Lo metto in modalità video e una ragazza da dietro me lo strappa di mano e lo butta per terra. Telefono distrutto”.
“Mi chino per raccoglierlo – prosegue la direttrice di Telepadania – e mi arriva un colpo forte, credo un pugno, tra il mento e la mandibola”.
A colpirla, specifica, è stata la stessa donna che le ha strappato di mano il telefonino, non la ragazza che per prima l’aveva avvicinata. “Non riesco a ricordare cosa è successo esattamente. A un certo punto ci hanno circondate, erano in tanti. Evidentemente era partito il tam tam nella piazza”.
“Un uomo – continua la direttrice di Telepadania – poi ho capito che era della Digos, a un certo punto ha creato un corridoio e siamo riuscite ad andare via. Mi hanno messo su un’ambulanza. Ci ha salvato la Digos. Ho presentato denuncia, in Questura sono stati straordinari. In ospedale ho rifiutato il ricovero, ma ho la nausea da stamattina. Ora – conclude – vado in ospedale perchè mi fa male”.
Fonte
Lega nord, rifugio per stolti razzisti
Razzismo e anarchia sono cocaina che esalta l’odio fomentato da una minoranza (per fortuna) di cittadini intolleranti a tutto ciò che non è conforme alle abitudini riconosciute. Il razzista solitamente è poco scolarizzato, vive nel paesello o nel quartiere cittadino da quando è nato, non ha mai viaggiato tranne che per le vacanze a Rimini, e crede che tutto il mondo ruoti attorno ai suoi luoghi comuni.
E’ questo l’elettore tipo della Lega Nord, partito romano che cavalca gli annunci senza cavare un ragno dal buco, svenduto a caro prezzo per barattare politiche nobili di federalismo con l’odio razziale e di religione, condito da crocifissi e apologia di nazismo. Il vicesindaco di Treviso Gentilini, che dal palco della festa dei popoli padani sogna di eliminare i bambini rom, è soltanto uno degli ultimi pietosi esempi.
Le pagliacciate da cortile, oppio per un esercito di illusi che gradisce quest’accozzaglia di analfabeti in camicia verde, sopperiscono alla totale incapacità di comunicare e gettano fumo sul vuoto politico che caratterizza il partito ladrone di Umberto Bossi,continua a leggere.....